La ricerca su l’uso e l’abuso di alcol tra i giovanissimi, commissionata dal Ministero della Solidarietà sociale al Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, nasce da un forte interesse ad approfondire gli aspetti caratterizzanti e problematici di un fenomeno che con l’andare del tempo acquisisce tonalità sempre più allarmanti. Il consumo e l’abuso di alcol da parte dei giovanissimi è difatti un fenomeno che nel corso degli ultimi anni è andato intensificandosi e secondo le evidenze scientifiche ufficiali, si rivela in crescita sia a livello nazionale che internazionale. Questa progressiva diffusione del “bere” è un indicatore, al quanto significativo, della maggiore esposizione al rischio alcol correlato di un universo di consumatori che sono i più vulnerabili agli effetti negativi dell’alcol, data la minore capacità dell’organismo giovanile a metabolizzare e smaltire l’alcol ingerito. Peraltro, la modalità di consumo che va tra loro estendendosi si rifà maggiormente alle usanze e ai costumi tipici dei paesi del nord Europa, piuttosto che alla tradizione mediterranea fondata su una cultura del bere che predilige il consumo del vino ai pasti, in quanto complementare al mangiare. I giovani infatti propendono per un uso, soprattutto di birra e superalcolici, fuori dai pasti; inoltre, seguono sempre di più la pratica del binge-drinking1. Il loro modello di consumo è per lo più occasionale, concentrato specialmente nel fine settimana, con una intensità più elevata il sabato. Una propensione che diventa maggiore per quanti poi frequentano le discoteche, gli open bar e gli happy hour dove superalcolici, alcolici o alcolpops sono “la norma”. Al di là dei titoli allarmistici ultimamente sempre più presenti sulla stampa sia locale che nazionale, l’alcol poi rimane effettivamente il principale fattore di rischio sulle strade: la guida in stato di ebbrezza è infatti la causa primaria di incidenti stradali spesso mortali, che tra i giovani e i giovanissimi rappresentano la prima causa di morte. Come rendere allora i giovani maggiormente consapevoli dei reali rischi derivanti dall’abuso di alcolici? Quali soluzioni sono realmente praticabili? Quali sono i primi fattori causali che inducono le nuove generazioni a questa attitudine del “bere” fuori misura? Quali azioni e interventi di prevenzione vengono al momento messi in atto? Come proteggere i giovani dal rischio rappresentato da questi nuovi modelli di consumo? E cosa si dovrebbe effettivamente implementare per una prevenzione realmente efficace? Lo scopo principale della ricerca è proprio quello di cercare di accrescere la conoscenza rispetto a un fenomeno che, pur essendo relativamente nuovo, acquisisce rapidamente tonalità sempre più drammatiche e contribuire ad individuare strategie e iniziative finalizzate a rafforzare innanzitutto la tutela della salute e della sicurezza dei giovani e ad innescare processi di cambiamento dei comportamenti.
Quali pensi sia la strada da prendere per ridurre se non eliminare il problema?.....